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Osip MandelstamIl silenzio e la poesia di Mandel’stam, riflessione sulla valenza del Silenzio.

Cosa penso del Silenzio che spesso vedo richiamato come elegiaca capacità di stare “zitti” come atto di virtù stoica o di sensibilità verso i movimenti del mondo, l’interiorità altrui, di ascolto o intimità?

Prendo ad esempio la poesia di Osip Mandel’stam, Silentium,

Lei non è dal suo mare ancora nata,
lei è musica ed insieme parola;
è il legame che mai si potrà sciogliere
fra tutto ciò che vive nel creato.

Delle onde respiran calmi i seni,
ma un chiarore impazzito il giorno illumina,
e stanno i lillà scialbi della schiuma
dentro un vaso color celeste-nero.

Acquistino le mie labbra, recuperino
la mutezza lontana, primordiale,
simile a una nota di cristallo
che vibra, fin dal suo nascere, pura!

Rimani quel che sei – schiuma, o Afrodite,
tu, parola, rifluisci in musica,
vergognati del cuore, o cuore, fuso
con l’elemento primo della vita!

il poeta ci parla di un silenzio vitale, primordiale suono di parola futura; prima della poesia c’è il suo brodo uterino: il silenzio. Il Silenzio è insito nella parola stessa, è la terra da cui si genera. Questo fa la differenza tra praticarlo e portarlo dentro. Molti lo praticano, pochi lo portano dentro. Si pensa che chi parla molto, non sappia dove sia il silenzio, secondo l’assioma per cui se sei laconico sei persona saggia e solida (uomo di poche parole).

Ed è anche vero:

Temo un uomo di poche parole
temo un uomo che tace
l’arringatore – posso superarlo
il chiacchierone – posso intrattenerlo
ma colui che pondera
mentre tutti gli altri spendono tutto ciò che hanno
di questo diffido
temo che egli sia grande.
(Emily Dickinson)

Tuttavia credo, come dice Mandel’stam,  che il silenzio sia anche presente dentro di noi da prima, bisogna sapere dove si trova dentro di sé e in quel luogo si sta benissimo., il silenzio non è non parlare o almeno non può essere inteso soltanto come “sottrazione di parole (peggio se traduce un non-dialogo) ma come un sentire, captare vibrazioni, il silenzio può essere nel cuore, o nel ventre o su tutto il corpo…

Acquistino le mie labbra, recuperino
la mutezza lontana, primordiale,
simile a una nota di cristallo
che vibra, fin dal suo nascere, pura!

Antonia Santopietro

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Il silenzio e la poesia di Mandel’stam

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