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Sarah_Kane

Omaggio all’artista Sarah Kane: Crave

Sarah Kane splendida voce autorale e grande sensibilità, la sua depressione non le ha dato scampo ed è morta suicida nel 1999. E’ stata una drammaturga e scrittrice audace e fuori schema, coraggiosa per i temi trattati, dalla violenza alla stupro alle malattie che incatenano l’anima.

Lottò contro la depressione per molti anni, ma continuò a lavorare, e fu per un certo periodo drammaturga fissa della compagnia teatrale itinerante Paines Plough.

La sua prima opera, Blasted (Dannati), che traccia parallelismi fra la Gran Bretagna e la Bosnia e contiene scene di stupri, cannibalismo e brutalità, creò il più grande scandalo teatrale a Londra dai tempi della scena della lapidazione del bambino nello spettacolo Saved di Edward Bond; Kane adorava il lavoro di Bond e proprio lui difese pubblicamente l’opera e il talento di Kane. Altri autori che influenzarono Sarah Kane furono Samuel Beckett, Howard Brenton e Georg Büchner. Di quest’ultimo Kane diresse Woyzeck. Kane e Caryl Churchill si ammiravano e si influenzarono a vicenda. (Fonte Wikipedia)

 

Un omaggio tratto dal testo teatrale Crave

“………e sentire la tua pelle sulla mia pelle e spaventarmi quando sei arrabbiata e hai un occhio che è diventato rosso e l’altro blu e i capelli tutti a sinistra e la faccia orientale e dirti che sei splendida e abbracciarti se sei angosciata e stringerti se stai male e aver voglia di te se sento il tuo odore e darti fastidio quando ti tocco e lamentarmi quando sono con te e lamentarmi quando non sono con te e sbavare dietro ai tuoi seni e coprirti la notte e avere freddo quando prendi tutta la coperta e caldo quando non lo fai e sciogliermi quando sorridi e dissolvermi quando ridi e non capire perché credi che ti rifiuti visto che non ti rifiuto e domandarmi come hai fatto a pensare che ti avessi rifiutato e chiedermi chi sei ma accettarti chiunque tu sia e raccontarti dell’angelo dell’albero il bambino della foresta incantata che attraversò volando gli oceani per amor tuo e scrivere poesie per te e chiedermi perché non mi credi e provare un sentimento così profondo da non trovare le parole per esprimerlo e aver voglia di comperarti un gattino di cui diventerei subito geloso perché riceverebbe più attenzioni di me e tenerti a letto quando devi andare via e piangere come un bambino quando te ne vai e schiacciare gli scarafaggi e comprarti regali che non vuoi e riportarmeli via e chiederti di sposarmi e dopo che mi hai detto ancora una volta di no continuare a chiedertelo perché anche se credi che non lo voglia davvero io lo voglio veramente sin dalla prima volta che te l’ho chiesto e andare in giro per la città pensando che è vuota senza di te e volere quello che vuoi tu e pensare che mi sto perdendo ma sapere che con te sono al sicuro e raccontarti il peggio di me e cercare di darti il meglio perché è questo che meriti e rispondere alle tue domande anche quando potrei non farlo e cercare di essere onesto perché so che preferisci così e sapere che è finita ma restare ancora dieci minuti prima che tu mi cacci per sempre dalla tua vita e dimenticare chi sono e cercare di esserti vicino perché è bello imparare a conoscerti e ne vale di sicuro la pena e parlarti in un pessimo tedesco e in un ebraico ancora peggiore e far l’amore con te alle tre di mattina e non so come non so come non so come comunicarti qualcosa dell’assoluto eterno indomabile incondizionato inarrestabile irrazionale razionalissimo costante infinito amore che ho per te…….”

Antonia Santopietro

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