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l'acqua intelligenteL’acqua intelligente | Laura Bettini
Una gestione sostenibile ed economica è possibile
Edizione Ambiente 2015

Il volume, pubblicato da Edizioni Ambiente, traccia una mappa utile ad individuare e condividere le migliori pratiche ed esperienze, le soluzioni tecnologiche e gli strumenti di programmazione attuati e da implementare.
Il sistema idrico, nel nostro paese, registra inefficienze e ritardi ingiustificati. Secondo le stime, per riportare le infrastrutture italiane in linea con gli standard europei, servirebbero 65 miliardi. L’attuale investimento medio annuo in questo campo, però, è di 30 euro/abitante, cifra che corrisponde a un miliardo e 800 milioni stanziati.
E un altro dato, fra i molti presentati dalla pubblicazione, balza all’occhio e spinge a riflettere: in un sistema in cui i consumi complessivi di acqua vanno imputati per il 60% all’agricoltura, il 25% all’industria e il 15% agli usi civili, le perdite di rete sono pari al 31,9% (fonte CENSIS).
Per rendere funzionale il sistema, renderlo smart, occorrerebbe fare un passo verso l’innovazione tecnologica con l’adozione, ad esempio, di sensori nelle reti idriche, di smart meters (i contatori intelligenti), di sistemi di controllo e supervisione da remoto, di piattaforme ICT. Tutte tecnologie disponibili, che per essere applicate – sottolinea Laura Bettini – hanno “solo” bisogno di una rivoluzione organizzativa e di governance, in quanto con “dati precisi si possono fare lavori precisi: dimensionare le reti, utilizzarle secondo necessità, riparare tempestivamente i guasti, attivare politiche incentivanti”.
Le applicazioni virtuose a livello locale non mancano (il depuratore di Nosedo, il primo e più grande impianto di trattamento delle acque reflue della città di Milano) ma l’impressione è che latiti una visione complessiva verso cui indirizzare il cambiamento, che necessariamente deve essere di ispirazione sistemica, sia sotto l’aspetto politico che culturale. Inutile sottolineare, inoltre, come molto si possa fare in termini di supporto educativo a livello di popolazione, cittadinanza, e innescando progetti di collaborazione fra scuole e famiglie.
Il punto di forza di “Acqua intelligente” è il voler abbinare ad una rassegna esaustiva di link, statistiche e interviste ad esperti del settore, considerazioni attinenti alla vita quotidiana che dimensionano nel concreto l’entità degli argomenti trattati. Ad esempio Laura Bettini ci ricorda come l’Italia sia il paese europeo con il più elevato consumo pro capite di acqua in bottiglia, ed è intuitivo cogliere quanto ciò significhi in termini di sostenibilità ambientale (incidenza degli impianti, fabbricazione delle bottiglie, trasporti per distribuirle, gestione del rifiuto). Un ulteriore ambito di approfondimento è rappresentato dalla necessità di attivare e promuovere con decisione i vari mezzi informativi, sia istituzionali che indipendenti. In tal senso le cifre sui consumi domestici pubblicate da riviste e online, oppure le norme sulle etichettature, che indicano, ad esempio, gli elettrodomestici meno impattanti, devono stimolare sempre più il cittadino ad acquisire competenze sugli sprechi e le modalità per farvi fronte.
Dalla teoria alla pratica, dai temi di interesse planetario (l’aberrazione di usare le risorse idriche come arma di ricatto nelle zone di conflitto) alle buone pratiche di tutti i giorni: “L’acqua intelligente” suggerisce dei metodi virtuosi per sostenere la battaglia contro i consumi, piccoli accorgimenti che ognuno di noi può applicare, come lavare i piatti in una bacinella di acqua saponata e non sotto il flusso, o effettuare prima le operazioni che richiedono acqua fredda (lavarsi i denti) e poi quelle con l’acqua calda (farsi la barba).
Un capitolo a parte merita la questione delle acque piovane, che in Italia registra incongruenze normative e ingiustificati palleggi di competenze. E tutto questo, va rimarcato, a fronte di un territorio sempre più fragile, che sta dimostrando di non riuscire più a gestire eventi meteorologici negli ultimi decenni assai intensi e frequenti. Occorre fare molto e con celerità per modernizzare le reti e prevenire situazioni di dissesto, basti pensare che “nel Piano d’ambito per la sola provincia di Milano il Gruppo CAP (gestore unico del servizio idrico) ha quantificato in oltre un miliardo di euro il fabbisogno di investimenti per affrontare il problema delle acque meteoriche”.
In definitiva occorre un’inversione di rotta, un assunzione di responsabilità collettiva per un tema mai abbastanza dibattuto e posto sotto i riflettori dei mass media, perché l’acqua attraversa tutte le funzioni del nostro vivere quotidiano, con l’acqua si produce cibo nei campi e negli allevamenti, si attivano processi energetici naturali e creati dall’uomo, “all’acqua chiediamo di tutto e lei, paziente, si adatta. Ma dobbiamo smettere di pensare che la sua vendetta non arriverà mai”.


Nota Biografica

Laura Bettini è giornalista e voce del giornale radio di Radio24. Da qualche anno conduce L’altro pianeta (già Respiro), una trasmissione che si occupa di temi ambientali, sostenibilità e rispetto dell’ambiente e del territorio. Laureata in Lingua e letteratura russa, ha mosso i primi passi nel mondo radiofonico a Radio Pavia, per passare poi da Rtl Milano e Hitchannel, prima di approdare all’emittente del Gruppo 24 Ore.

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