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Letteratitudine 3 – Letture, scritture e metanarrazioni
a cura di Massimo Maugeri
LiberAria edizioni

 

di Chiara Lecito

Ogni lettera è una lettera d’amore; e questo non solo intendendo la parola ‘lettera’ nel senso di missiva, ma anche (e soprattutto) nel senso di lettera dell’alfabeto.

E Letteratitudine 3 è un’antologia di lettere d’amore, di racconti d’amore, di attestazioni di bruciante affetto ancor prima che di stima: più che di scrittori, qui si parla di persone che desiderano con umiltà, onestà e audacia di lasciare un qualcosa a chi li legge, probabilmente perché ciò che hanno letto ha lasciato qualcosa a loro.

Si diventa scrittori il giorno in cui ci si accorge che non si sta più mettendo la pagina che si scrive al servizio della propria vita, ma la propria vita al servizio della pagina. È una piccola rivoluzione copernicana: la tua vita deve diventare un magazzino di esperienze, oggetti, volti paesaggi, da cui prendere di volta in volta quello che serve alla storia che stai scrivendo; ma dev’essere sempre la storia, con le sue esigenze, a vincere. Questo “raffreddamento” del rapporto fra chi scrive e la propria vita è un passaggio decisivo.

Se Daniel Pennac dichiara, nel suo saggio Come un romanzo, che il leggere dilata il tempo del vivere, Letteratitudine 3 è una testimonianza di tale dilatazione. Diviso tra interviste, autori che raccontano i loro romanzi, scrittori che si rivolgono ad altri scrittori o a personaggi che hanno amato e un ricordo vivo e ammirato di Vincenzo Consolo, il saggio curato da Massimo Maugeri è un qualcosa di interessante e ispiratore.

E la definizione “saggio” potrebbe rivelarsi inadeguata, perché negli articoli riportati si argomenta pochissimo e si sente tantissimo, condividendo l’amore per la letteratura con un impeto tale che arriva dritto al cuore, parlando poco di scrittura e lasciando spazio alle persone che scrivono attraverso i libri che hanno scritto e quelli che hanno amato, e i personaggi, le voci, le parole che, con riservatezza e prepotenza, hanno trasformato la loro vita, ampliandone la visuale, eccitandone l’intelligenza e le corde dell’emotività.

Quel che era destinato a durare nel tempo non era necessariamente l’artificio più moderno o la tecnica più d’avanguardia, ma la capacità di cogliere e di fissare la verità.

Letteratitudine 3 è un racconto di carattere, dove chi vi partecipa si mette in gioco, si espone e si rivela, cercando di elaborare questo sentimento di amore, di passione, talvolta con imbarazzo, talvolta con timidezza, ma sempre con entusiasmo; è un libro che parla di persone che sono cresciute con i libri, confrontandosi direttamente con essi, vivendoli non tanto come veicoli di comunicazione quanto di risonanza: una risonanza che non è necessariamente accordo o rispecchiamento, ma una semplice intimità, un desiderio di sentirsi compresi; uno stimolo a non accontentarsi delle risposte ma a cercare sempre nuove domande, e ad andare sempre più in profondità.

E allora ogni libro richiama un altro libro, che poi è una voce, che poi è un autore, che poi, e prima di tutto, è un essere umano che esplora, che indaga, che condivide, talvolta mascherandole, le sue scoperte, le sue ipotesi le sue conclusioni; e che invita, se si tratta di una personalità autenticamente grande e onesta, il lettore a superarlo, a proseguire, a unire la sua ricerca a quelle passate.

Per scrivere buoni romanzi bisogna avere una visione del mondo complessa, la forza di darle un’ampia, coerente, rigorosa struttura narrativa senza furbizie, ma soprattutto bisogna saper creare-inventare-sognare una Lingua diversa dal parlare e dallo scrivere ordinario.

Lo scrivere non è una derivazione del leggere, ma un modo di rapportarsi con quel che si è letto; e ciò che si è letto diventa un qualcosa che si è vissuto ma non solo, perché nella migliore delle ipotesi, quello che si è letto lo si vive ancora, e lo si rielabora, e lo si ama, cambiandolo e cambiandosi e allargandolo con la nostra personale evoluzione.

Per scrivere bisogna essere, comunicano le mille voci che danno vita a Letteratitudine 3, ed essere con pienezza, integrità, autenticità.

E, di nuovo, amore.

 

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