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Sillabario all’incontrario | Ezio Sinigaglia
Terrarossa Edizione 2023

 

 

 

 

Vi riproponiamo qui di seguito, prima della recensione, un anticipo di qualche tempo fa in chiave ecologica dell’opera Sillabario, pubblicato su ZEST quando ancora in fieri: 

“Pensare vegetale” | un testo di Ezio Sinigaglia | ZEST


di Paolo Risi

Nella prefazione scritta dallo stesso Sinigaglia si evidenzia il movente di Sillabario all’incontrario. Ciò che questo libro ha di insolito è il fatto di essere nato da una vera e banale malattia del corpo, che soltanto in un secondo tempo si è trasformata in una malattia dell’anima da curare con la scrittura.

Una varicella contratta in età adulta a cui fa seguito uno stato di affaticamento, di appannamento della volontà (nelle ore di veglia ero altrettanto inutile che in quelle di sonno), determina quindi l’occasione. Trattasi nello specifico di una prescrizione medica, stimolo che avvia un percorso di indagine, forma sottosopra imparentata con il genere narrativo giallo (l’indagine parte dalla fine, dalla Z degli indizi, per arrivare sperabilmente al principio, all’A delle origini, all’A dell’assassino).

Perché sto male? C’è un colpevole da individuare? Forse ci sarebbe, un colpevole “ideale”, il fautore della scia delittuosa che dall’agente patogeno arriva fino alla prostrazione, ma il completamento dello schema investigativo è solo auspicabile. L’autoanalisi ha portato fin qui a buoni risultati, è vero, e ha individuato un numero consistente di “sospetti”: ma di qui a scoprire il “colpevole” ce ne corre!

Dalla superficie alla profondità: da ciò che è presente alle tematiche afferenti la memoria e al disincanto che ne consegue, quando il Narratore si vede costretto a prender coscienza dei limiti invalicabili della sua indagine.

Il quotidiano (Sinigaglia si trova in Sardegna, a Geremeas) irrompe fin dalle prime righe: c’è una descrizione del territorio, lo spazio abitato dall’autore, e la briosità della scrittura ghermisce senza scampo. Z di Zoo: l’essere umano assiste all’implacabile drammaturgia della convivenza: una decina di gatti, un cane che viene da fuori, e altri animali, che potremmo definire minori. Immaginiamo Sinigaglia in veste di amministratore del caos: dei felini considera esigenze e paturnie, registra i loro stili di vita.

Dalla Z alla V: Vegetazione. Il ritmo è costante, della partitura, ma in più c’è lo sguardo ammirato. Le piante hanno una testa, questo è il fatto, e in testa hanno un concetto di bellezza che fa venire i brividi. Il loro dinamismo estetico è umiliante, bruciante, mi lascia senza fiato. Però è un conforto indicibile, la bellezza della natura vegetale. Si tratta di buon gusto, formula capace di rappresentare in toto il mondo floreale e arboreo, al di là di complicate riflessioni e sessioni di trekking.

Il paesaggio isolano fa da contraltare e specchio alla meschinità della specie umana. Dove c’è, in origine, bellezza, pulizia e dignità, si attende o si osserva lo scempio sistematico, il cemento, l’azione barbarica in nome del dio denaro. Quello di Sinigaglia, in una comunità umana codificata, è uno sguardo fertile, che accoglie le controindicazioni della purezza. Le esperienze di vita sono semi gettati con noncuranza, che elaborano infiorescenze selvatiche, per certi versi invasive, mai ornamentali. Nella biosfera a pochi metri dal mare c’è Clara, la ragazza delle pulizie, che ha fatto della propria intelligenza un mezzo di trasporto azionando il quale può, ormai senza fatica, andar lontano, e c’è, predominante, la consapevolezza del mare, vitalità e fonte di colore. Lo spazio appare in equilibrio, è il prodotto di tramestii e riti quotidiani, è dimora, sistema di viventi e chimica inorganica.

Nel Sillabario all’incontrario, a pelo d’acqua, si percepisce una separazione tra mondo razionale, analitico, e mondo che, in qualche modo, va avanti da sé, germoglia ed emette spore. È forse la scrittura, così ricca e implacabile, a generare nel lettore questa impressione di dualità, interpretazione subordinata a un certo modo di normare il creato. Cosicché, appena al di sotto della superficie, pulsa la danza collettiva dei terrestri e delle particelle, armonia di accadimenti.

Sinigaglia dà notizia di se stesso, e lo fa accogliendo il paesaggio: ne viene fuori un libro godibilissimo, biografia e autoanalisi apparentemente scanzonata. La vita, nei ricordi e nella casa a pochi minuti dal mare, comprende ritualità (la fioritura dell’asfodelo, le feste dei cani) e il reiterarsi delle occasioni (Clara, un giorno o l’altro, nella sua lontananza, farà qualcosa di miracolosamente superfluo, come un fiore).

Quieta sincerità, come impostazione e attitudine, quasi una ballata confidenziale, di gran classe, per raccontarci della paternità, dell’essere figli, dell’eros, dell’amore per la scrittura. Non può che essere fatta una selezione, nel rendere conto degli argomenti, scelta improbabile in quanto l’autore plana sulla realtà a modo suo, arruffando fili d’erba e rendendoli parte di una dimensione volatile e cangiante. È una modalità di esplorazione che scansiona la materia, che non tiene conto della doppia mano di vernice sulle cose; viene fatto riferimento (nella lettera G di Giallo) a una caratteristica del romanzo di investigazione, prassi o impulso che riconosciamo nel procedere, sornione e autorevole, del Sillabario all’incontrario: Il romanzo giallo scava nella psiche umana fino a raggiungere e a mettere allo scoperto il nucleo di autenticità primitiva che vi si annida: un nervo mai addomesticato, pre-sociale, che si ribella all’odiosa necessità di essere perbene.


Ezio Sinigaglia è nato a Milano nel 1948. Ha svolto diversi lavori in ambito sia editoriale sia pubblicitario e nel 2016 ha dato alle stampe per Nutrimenti il romanzo breve Eclissi. Con TerraRossa Edizioni ha pubblicato nel 2019 Il pantarèi (con cui nel 1985 aveva esordito), nel 2020 L’imitazion del vero, segnalato al Premio Strega, nel 2021 Fifty-fifty. Warum e le avventure Conerotiche, prima parte del dittico completato nel 2022 da Fifty-fifty. Sant’Aram nel Regno di Marte. Tra gli autori che ha tradotto e curato figurano Marcel Proust, Charles Perrault, Julien Green, Boileau&Narcejac e Iegor Gran. Suoi contributi narrativi e saggistici sono apparsi su riviste a stampa e sul web.

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Sillabario all’incontrario | Ezio Sinigaglia

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