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Vladímir Vladímirovič Majakóvskij
(1893 – 1930)

 


Alle insegne

Leggete libri di ferro!
Sotto il flauto d’una lettera indorata
si arrampicheranno marene affumicate
e navoni dai riccioli d’oro.

E se con allegra cagnara
turbineranno le stelle “Maggi”,
anche  l’ufficio di pompe funebri
moverà i propri sarcofaghi.

Quando poi, tetra e lamentevole,
spegnerà i segnali dei lampioni,
innamoratevi sotto il cielo delle bettole
dei papaveri sui bricchi di maiolica.

(1913)


Notte di  luna. Paesaggio

Ci sarà la luna.
Ce ne sta
già un po’.
Eccola che penda piena nell’aria.
Ė Dio, probabilmente,
che con un meraviglioso
cucchiaio d’argento
rimesta la zuppa di pesce delle stelle.

(1916)


Come divenni cane

Questo poi è proprio intollerabile!
Sono tutti morsi di rabbia.
Io non mi arrabbio come fate voi:
io, come un cane, al volto della luna nudafronte,
darei sotto
a ululare tutto.

Nervi, probabilmente…
Meglio uscire,
fare due passi.
Ma anche in strada non mi calmo alla vista di nessuno.
Bisogna rispondere,
è una conoscente.
Lo voglio,
ma sento che non ci riesco in forma umana.

Ma che mi sta succedendo?
Fosse un sogno?
Mi palpo:
sono lo stesso di prima,
la faccia è quella solita che conosco.
Tocco le labbra
ma sotto un labbro
c’è una zanna.

Subito mi copro in faccia come per soffiarmi il naso.
E via verso casa a lunghi passi.
Circospetto, doppio il posto di polizia,
e d’un tratto un rintronante:
“Guardia!
La coda!”

Ci passo la mano e rimango.
Peggio questo
di qualunque zanna,
e, senza neppure accorgermene nel mio frenetico galoppo,
da sotto la giacca
mi si è srotolato il codone
che mi sventaglia dietro,
enorme, canino.

E adesso?
Uno si mette a urlare e ammassa folla.
E poi un secondo, più un terzo, più un quarto.
Calpestano una vecchietta.
Quella, a segni di croce, strilla qualcosa sul diavolo.

E quando coi baffoni-scopette rizzati,
la folla mi si fece incontro,
smisurata,
imbestialita,
io mi misi carponi
e presi ad abbaiare:
“Bau! bau! bau!”

(1915)


poesie tratte dal volume “poesie” Majakovskij, 1972 Garzanti a cura di Serena Vitale

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Vladimir Majakovskij – tre poesie

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