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Paolo NoriMANUALE PRATICO DI GIORNALISMO DISINFORMATO | Paolo Nori
Marcosy y Marcos

Fin dalle prime pagine questo libro accoglie il lettore dentro un ritmo riconoscibile, che non è assoluto, vincolante, ma che al contrario contempla la possibilità di salti, accelerazioni o retromarce. Si va a zonzo e senza affanni all’interno del romanzo e quasi con stupore, trascinati da una cadenza avvolgente, si arriva al termine con un brandello di trama che ricompare a sorpresa. Inoltre, dopo l’ultima riga, una volta placato il flusso originato dalla verve ideatrice di Paolo Nori, il libro subisce un imprevedibile incantesimo: è come se svanisse fisicamente, carta e inchiostro misteriosamente si eclissano, il volume davvero si invola, diventa aria, si mescola ai respiri, ai rumori della strada.
Forse avviene tutto ciò perché MANUALE PRATICO DI GIORNALISMO DISINFORMATO esprime un senso di orgogliosa autosufficienza, la sua costruzione è realmente “in presa diretta” e accompagna in una dimensione in cui la distanza tra vissuto e trasposizione letteraria è sfumata. Le vicende descritte, i pensieri, vengono riferiti “a voce” dall’autore, e c’è carattere nelle pagine, nell’intreccio caleidoscopico, traspare dalla narrazione una solida identità stilistica che comunica un senso libertà e ardimento.
Il romanzo (edito MARCOS Y MARCOS) fa propria una trama evanescente. Lo scrittore Ermanno Baistrocchi, pur di non scrivere il romanzo per cui ha ricevuto dei soldi in anticipo, divaga in occupazioni più o meno oziose, riflette molto su molte cose, scrive “pezzetti” per due giornali dalle linee editoriali differenti (La Canaglia e La Marmaglia) e conduce un corso di giornalismo disinformato in una libreria di Bologna. Dentro alla sua vita, apparentemente in sospensione, gli capita però di incrociare il disagio di un aspirante giornalista disinformato e la vicenda, nutrita da cospicue divagazioni, rivela en passant un’anima vagamente noir e di indagine psicologica.
Nell’impasto del romanzo fatti e intreccio tendono a scomparire e a riemergere dal nulla, a tratti esplode la tenerezza delle relazioni più significative, l’ironia di sciabola o fioretto a raccontare i sistemucci di potere, la vanità delle categorie professionali, la normale stravaganza di un tabaccaio che decide di chiamare il suo negozio “Non solo tabacco” benché sia semplicemente una rivendita di tabacchi come ce ne sono tante altre.
Paolo Nori è un osservatore attento della realtà, dà l’impressione di esservi immerso e di coglierne aspetti vicinissimi e imperscrutabili, troppo consueti per essere notati e per questo stagnanti e morbosi. Nel flusso di annotazioni e considerazioni tutto appare, in MANUALE PRATICO DI GIORNALISMO DISINFORMATO, secondario e allo stesso tempo ricco di senso, la sua essenza fa pensare ad una rete lanciata in un mare senza sponde e imperscrutabile. Non ci sono grandi aspettative, il pescatore però è rilassato e la cattura è interessante, inconsueta: pesci senza identità, altri che non se ne prendevano da un pezzo, pesci piccoli e pregiati, grossi e ordinari, esemplari perfetti, altri fuori misura che vengono rimessi delicatamente nell’acqua. Riflettendo sulla parola “manuale” viene da citare un brano del romanzo (piccolo e pregiato) che chiama in causa gli scrittori ma che è anche universale, un consiglio gustoso e utilizzabile da chiunque affronti i turbini di una passione: “Ecco io, secondo me, quando uno comincia a scrivere, il fatto che tutto il tempo che dedica alla scrittura possa essere, forse, del tempo buttato via, il fatto che se non trova, alla fine, una casa editrice disposta a spendere dei soldi per pubblicare le cose che lui sta provando a scrivere, il fatto che quelle ore che passa, tutti i giorni e tutte le notti, a provare a mettere insieme qualcosa di sensato possano essere, anche, delle ore buttate via, ecco questo fatto per me era un fatto positivo, che dava, ai quei tentativi, un carattere disperato del quale secondo me poteva esserci anche bisogno”.

Paolo Risi


Nota Biografica

Paolo Nori è nato a Parma, abita a Casalecchio di Reno e ha scritto un mucchio di libri, tra romanzi, fiabe e discorsi. Gli piace leggere ad alta voce, raccontare varie cose sul suo blog (www.paolonori.it), su alcuni giornali e qualche volta in televisione. Con Marcos y Marcos ha pubblicato o ripubblicato: La meravigliosa utilità del filo a piombo, Disastri di Daniil Charms, da lui curato e tradotto, Si chiama Francesca, questo romanzo, Grandi ustionati – anche in versione AudioMarcos – La banda del formaggio, Si sente?, Siamo buoni se siamo buoni, Manuale pratico di giornalismo disinformato, Tre matti di Gogol’, Dostoevskij, Tolstoj, Spinoza, il Repertorio dei matti della città di Milano, il Repertorio dei matti della città di Bologna, il Repertorio dei matti della città di Roma, il Repertorio dei matti della città di Torino, il Repertorio dei matti della città di Parma, il Repertorio dei matti della città di Cagliari, da lui curati e tradotti.


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Manuale pratico di giornalismo disinformato | Paolo Nori

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