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Rubrica:

Orientamento al mercato e modelli di marketing, implicazioni etiche e umanistiche

Rubrica a cura del Prof. Giorgio Gandellini (Founder, CEO & MD, Nestplan International Llc  LinkedIn https://www.linkedin.com/in/giorgiogandellini/), dedicata all’esplorazione dei modelli di marketing con uno sguardo attento alle loro implicazioni etiche e umanistiche.


#7:Promettere, mantenere, ascoltare: etica della relazione col cliente

I clienti non si aspettano la perfezione. Ma si aspettano la coerenza.”

Nel marketing si parla spesso di soddisfazione e fedeltà del cliente. Ma che cosa significano davvero, se osservate attraverso una lente etica e umanistica?

La soddisfazione non si misura solo con un clic. E la fedeltà non si compra con un punto in più sulla tessera. Serve molto di più: serve coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa.

Fedele a chi? E perché?

Nel suo recente libro Marketing 0.0, Alessandro Angelelliin modo volutamente provocatorio – afferma che “la fedeltà del consumatore non esiste.” È un dogma, dice lui, che va smontato.

Eppure, lo stesso Angelelli riconosce che una relazione costruita sulla fiducia, sull’autenticità e sul valore condiviso può generare una forma di fedeltà profonda, non legata a un calcolo costi/benefici, ma a una scelta relazionale.

Ho avuto il piacere di scrivere la prefazione al suo libro, proprio perché ne ho apprezzato il coraggio iconoclasta e la capacità di rimettere al centro la relazione vera, non il mito dell’attaccamento cieco al brand.

Soddisfazione o consenso apparente?

C’è una differenza tra un cliente soddisfatto e un cliente che non si lamenta. Molti clienti insoddisfatti non dicono nulla: semplicemente se ne vanno.

Ascoltarli davvero significa creare uno spazio in cui:

  • possono esprimersi senza sentirsi giudicati,

  • vengono presi sul serio anche quando criticano,

  • percepiscono che il loro feedback genera un cambiamento.

La fedeltà non si compra

Sì, ci sono i programmi fedeltà. I punti. I premi. Funzionano? In parte. Ma non generano vero legame.

La vera fedeltà nasce da:

  • coerenza tra ciò che si promette e ciò che si offre,

  • continuità di relazione nei momenti difficili,

  • attenzione autentica, non solo “personalizzazione” algoritmica.

Il marketing della coerenza

Ogni slogan, ogni immagine pubblicitaria, ogni email è una promessa. Se poi l’esperienza reale è disallineata – anche solo di poco – la fiducia si incrina.

Anche nella “Prassi di Riferimento sull’Orientamento al Mercato delle Organizzazioni” che, insieme ai miei colleghi e ad altri esperti, ho promosso e sviluppato per conto di UNI e dell’Associazione Italiana Sviluppo Marketing, pubblicata nell’ottobre 2022 e scaricabile gratuitamente dal sito di UNI, è ampiamente ribadito che una cultura organizzativa orientata al mercato non separa comunicazione e comportamento. Integra la relazione con il cliente in tutti i processi interni.

Un esempio… troppo comune

Un brand parla di “cura del cliente” e “centralità della persona”. Poi scopri:

  • moduli infiniti per richiedere un’informazione semplice,

  • chatbot che replicano senza ascoltare,

  • operatori che cambiano a ogni contatto.

E la sensazione? Non è di insoddisfazione, ma di tradimento. Perché più alta è la promessa, più dolorosa è la distanza dalla realtà.

Conclusione: rispetto, non retorica

Soddisfazione e fedeltà sono parole da ripulire dalla retorica.

Non significano far contenti tutti. Significano prendere sul serio il cliente come persona: con aspettative, emozioni, valori.

E allora sì, come dice Angelelli: la fedeltà non esiste come fatto meccanico. Ma può nascere – eccome – da relazioni fondate su rispetto, verità e coerenza.

E tu?

Qual è la promessa implicita che la tua organizzazione fa al cliente?
E cosa fate per mantenerla, ascoltarla, evolverla?

Raccontami la tua esperienza.

gandellini@nestplaninternational.com

Scrivetemi. Scambiare esperienze su questi temi è già un modo per generare valore: gandellini@nestplaninternational.com


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Profilo dell’autore: https://www.linkedin.com/in/giorgiogandellini/

Disclaimer: immagini di proprietà dell’autore

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Promettere, mantenere, ascoltare: etica della relazione col cliente

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